L’architettura che si intende realizzare vuole riproporre in chiave attuale le abitazioni Ipogee del periodo fenicio-punico propria del territorio del Sulcis di Sant’Antioco, una memoria lunga ventotto secoli, recuperata con l’attenzione necessaria alle mutate esigenze dell’uomo e vivibile in armonia con il territorio.
L’intervento propone soluzioni architettoniche che attingono proprio dalla memoria dell’architettura Ipogea, attraverso l’impiego di terrazzamenti,muri di contenimento che segnano in superficie il terreno con un’operazione compositiva minimale, con coperture di tipo tetti-giardino atti a garantire un valido inserimento nel contesto dell’ex cava.
Su queste e, in generale, su tutta l’area interessata verranno impiegate esclusivamente essenze locali irrigate da una sapiente gestione e recupero delle risorse idriche anche esterne al comparto.
La tipologia seguirà i più moderni dettami degli ECOTOURIST RESORTS che si stanno sviluppando in tutte le più importanti aree paesaggistiche del mondo realizzando anche SPA hotels.
I centri benessere (SPA), oltre ad essere di per sé un forte richiamo per una clientela turistica di livello e certamente fidelizzata, possono diventare, con i dovuti accorgimenti, anche una garanzia di frequentazione durante i periodi invernali e, in generale, durante i periodi di bassa stagione che, nelle zone balneari “senza alternative”, sono sicuramente lunghi.
In più, accessoria a quest’area è stata ipotizzata la realizzazione di impianti sportivi idonei ad accogliere ed ospitare le molte società sportive anche internazionali.
Il nuovo Parco dovrà assumere un forte valore ecologico (polmone verde) e divenire, al tempo stesso, un luogo rappresentativo per la penisola di Sant’Antioco. Per mettere in risalto appieno le strutture e le potenzialità del Parco è necessario dapprima evidenziare quali siano i punti di interesse, del Parco stesso ma anche nelle immediate vicinanze in modo da creare un sistema di fruizione per i cittadini e per i visitatori a più ampio raggio e fruizione.
La naturalità del luogo e le attività legate alla fruizione degli spazi aperti, divengono l'occasione per avviare il recupero ambientale di aree depauperate negli anni dalle attività di sfruttamento dell’uomo.